Oggi per la rubrica #unlibroperriflettere ho deciso di parlarvi di cosa accade nella testa e nel cuore di due genitori che si trovano ad affrontare la nascita di un bambino malato. E lo faccio con una graphic novel di Fabien Toulmè, "Non è te che aspettavo". "Non è te che aspettavo" è un’autobiografia dell’autore che ci narra della seconda gravidanza di sua moglie, Patricia. Fabien, fin dall'inizio della gravidanza manifesta la paura che sua figlia possa nascere con problemi di salute, in particolare che sia portatrice della trisomia 21. A causa di una diagnosi non ricevuta questi timori si rivelano realtà. Fabien è un padre che non riesce ad accettare sua figlia, è incapace di provare affetto per lei, di prenderla in braccio, di amarla come aveva fatto con la sua primogenita. Si sente schiacciato da un peso insostenibile e inizia anche a nutrire il desiderio che Julia non guarisca dai suoi problemi di cuore e di respirazione. Pensieri duri, addiritt
Rubrica #unlibroperriflettere 🍃 "Un seme" di Alessandra Lodrini 📌 Questo albo illustrato affronta il tema del lutto perinatale in modo molto delicato. “Non era neanche nato”, “Eri solo di poche settimane”, “Non era un vero bambino, era un feto”, “Hai deciso tu di interrompere la gravidanza”, "Fatene un altro", “Pensa a chi perde un bambino grande”. Queste sono solo alcune delle frasi che la coppia che ha perso il proprio bambino si sente rivolgere, provocandole ulteriore dolore. Perché si, sono coppie che stanno soffrendo per il proprio lutto. Quello che per voi che pronunciate tali frasi è solo un pugnetto di cellule per quella coppia è già un bambino. Infatti un bambino non diventa tale solo nel momento in cui nasce ma è bambino fin dal momento in cui viene immaginato e concepito.
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