Tronick e il paradigma still face



Ed Tronick è uno studioso delle interazioni face to face e inventore del paradigma still face.

Ma cosa intende studiare Tronick utilizzando il paradigma still face? E la depressione materna si può equiparare ad uno still face non sperimentale ma reale? 

Con lo still face Tronick ha voluto studiare l'interazione madre-bambino. Con l'ausilio di una videocamera, riprendeva ed analizzava i vari momenti dell'interazione, cercando di cogliere non solo la comunicazione verbale, ma anche tutto il sottinteso che attraverso il gioco, il non detto, la gestualità, poteva venir fuori. Voleva comprendere, attraverso la procedura face to face, il funzionamento dello sviluppo della personalità umana. Si rese conto ben presto che la comunicazione non avviene a senso unico, anche quando il piccolo è un neonato: lo scambio avviene sempre, il neonato è attivo durante le interazioni ed è co-responsabile del tono affettivo della comunicazione. Scopre così che la regolazione emotiva è un processo intersoggettivo.

Cosa succede nello still face? 
Nel corso di una normale interazione madre-bambino la madre "sparisce affettivamente", rimane impassibile e non interagisce più con il bimbo. 
Cosa fa il bimbo? Mette in atto meccanismi di auto consolazione che, non sufficienti a compensare la frustrazione, vengono seguiti immediatamente da tentativi di recuperare la madre. Il bambino cerca di ritornare lì dove la relazione si è interrotta, cerca di riparare il misunderstanding, l’incomprensione nella comunicazione, cerca di riparare il fallimento nella relazione della diade. 

Non è la frustrazione o il rifiuto alla comunicazione che dà una connotazione psicopatologica all'evento quanto il non poter riparare il fallimento comunicativo che fa sì che il bambino si ritiri in sé stesso e usufruisca solo di meccanismi auto consolatori. 
 
Questi studi hanno un risvolto clinico molto importante in quanto, se pensiamo ai bimbi che hanno madri depresse, vivono la stessa esperienza dello still face ma in modo reiterato e senza possibilità di riparazione, a meno che non abbiano accanto un altro caregiver "riparativo". 

Ecco perché è molto importante supportare (e ancora prima prevenire) le madri che hanno una depressione post parto.

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