Il passaggio dal sogno alla realtà nel momento in cui si diventa genitori


"Ogni due ore ti svegli che piange, perché va allattato, cambiato, riaddormentato. 
E quando lo culli? Dai 10 ai 40 minuti. Se poi ha l'aria nello stomaco ci puoi mettere anche un'ora poi quando sei riuscito a riaddormentarlo ha di nuovo fame e devi ri-iniziare tutto da capo! E questa è la situazione! Oh, non lo dico per spaventarti! È che devi essere ben cosciente che fra sei mesi ti ritrovi vecchio di un botto! E quando ti chiederai se c'è un modo per uscirne...e te lo chiederai...la risposta sarà no!"

In una scena del film L'ultimo bacio si parla dell'incubo di diventare genitori. Ovviamente la scena è enfatizzata ma in realtà parla di un argomento importante, il passaggio dal sogno alla realtà nel momento in cui si diventa genitori.

La maternità prima e la nascita del bambino poi sono delle esperienze che sconvolgono le abitudini personali e gli equilibri della coppia. 
Spesso quando si parla con altri genitori sembra politically scorrect evidenziare che il bambino piange, ci fa passare notti insonni, dipende totalmente da noi. Ma è proprio grazie ai racconti reali di altre mamme e altri papà che possiamo arrivare un po' preparati e meno ansiogeni all'incontro con il bimbo\a che ci stravolgerà la vita di lì a poco. 
È molto importante quindi immaginare ma non idealizzare la situazione. Ci saranno moltissimi momenti belli ma anche tanti in cui non vi sentirete all'altezza, sarete in ansia, vi autosvaluterete. Sentirsi non all'altezza ogni tanto agli inizi infatti è normale ma non deve diventare il leitmotiv del rapporto con il neonato. 

Ricordate mamme e papà, nessuno è nato genitore perfetto né, nonostante libri, corsi, esperienza, lo diventa.

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